Il progetto su Torre Mozza, promosso dal Comune di Ugento e dal GAL “Il Capo di Leuca e le Serre Salentine”, con la Direzione Lavori dell’Architetto Alberto Torsello, si inquadra nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale della Marina di Torre Mozza di Ugento (LE). I lavori, eseguiti dalla ditta F. P. COSTRUZIONI di Francesco Ponzo, si sono svolti tra Giugno 2021 e Febbraio 2022.
Torre Mozza rappresenta un elemento identitario del territorio ugentino e si inserisce nel più vasto sistema difensivo costiero che contraddistingue la Terra d’Otranto.
Il progetto ha perseguito sia la conservazione della Torre, individuando le cause del degrado e preservando tutte le tracce che caratterizzano il manufatto, sia la sua fruizione e conoscenza, attraverso un allestimento dell’area circostante e grazie all’implementazione di strumenti multimediali con attenzione all’accessibilità dell’area e dei contenuti.
Il progetto esecutivo si è arricchito di proposte migliorative inerenti la conoscenza del bene culturale ai fini del restauro, quali saggi di pulitura e indagini diagnostiche, e che hanno limitato l’impatto del ponteggio sulla fruizione del bene, attraverso una comunicazione del cantiere. Ha previsto inoltre un sistema di illuminazione dell’esterno e la cura del verde dell’area limitrofa alla Torre.
Con Il cantiere racconta Zoom Culture si propone di valorizzare cantieri di restauro e progetti in corso sul patrimonio culturale e paesaggistico attraverso un racconto interattivo e immediato che permette di fruire in situ beni culturali temporaneamente inaccessibili e conoscere obiettivi, fasi e scelte tecniche di progettualità in realizzazione. Il cantiere diviene luogo privilegiato di conoscenza, per un avvicinamento alle tematiche del restauro e della conservazione, della tutela e della riqualificazione del patrimonio paesaggistico.
Le forme di degrado riscontrate sulla Torre erano quelle tipiche del materiale utilizzato (il Carparo) e delle tecniche costruttive impiegate: muratura faccia a vista, con malta a base di terra, in parte rivestita con finiture superficiali e cocciopesto. Causa principale del degrado era l’azione degli agenti atmosferici, aggravata dalla presenza di inquinanti, e dell’aerosol marino.
PATINA BIOLOGICA E VEGETAZIONE INFESTANTE
Le murature e la copertura erano interessate da un diffuso attacco biologico dovuto a licheni, muschi e alghe (Figura 1) e dalla presenza di vegetazione superiore (Figura 2). Questa forma di alterazione è favorita dalla presenza di acqua nelle murature, ad esempio da infiltrazioni o di risalita, e da depositi che divengono il substrato per l’attecchimento di biodeteriogeni.
DEPOSITI SUPERFICIALI
L’esterno e gli ambienti interni della Torre presentavano depositi superficiali coerenti e incoerenti, diffusi sulle varie componenti architettoniche. Tali depositi erano dovuti a volatili e biodeteriogeni, e alla presenza di polveri e materiali risultato di altre forme di degrado quali ad esempio polverizzazione, erosione, disgregazione. Gli interni della Torre in particolare presentavano un cospicuo deposito di guano (Figura 3).
DECOESIONAMENTO, EROSIONE
Le strutture murarie, che alternano tessitura regolare con conci squadrati a tessitura in pietrame informe, presentavano varie forme di alterazione (Figure 4, 5): decoesionamento, erosione, polverizzazione, esfoliazione, alveolizzazione, disgregazione, con conseguenti crolli e perdita di materiale. Erano interessati sia gli elementi lapidei (conci e pietrame), sia la malta di allettamento e le finiture superficiali ancora parzialmente conservate. La muratura perimetrale esterna risultava particolarmente colpita nel lato verso il mare.
PERDITA DI MATERIALE
Lacune e perdita di materiale riguardavano la Torre in modo diffuso e in tutte le sue componenti costruttive: “strutturali” (Figura 6), quali le murature, volte e solai, rivestimenti interni ed esterni come il battuto in cocciopesto in copertura; “funzionali” proprie dell’architettura difensiva, come il coronamento sommitale ormai storicamente conservato solo parzialmente (Figura 7).
MATERIALI IMPRORI
Ulteriore forma di degrado (Figura 8), la presenza di materiali impropri, dovuta per lo più a precedenti interventi su finiture superficiali e giunti con impasti incompatibili per composizione e caratteristiche fisico-meccaniche con quelli originali, come ad esempio quelli di malte di allettamento a base cementizia. Sulla copertura erano presenti elementi metallici corrosi quali parapetti e una struttura di chiusura orizzontale in degrado.